Attaccati alla vita come la pergola
In "Attaccati alla vita come la pergola", la narrazione si intreccia con la saggezza di un cacciatore anziano, Maietti, che in un dialogo nostalgico riferisce sulla sua vita e sulle sue esperienze. Una riflessione profonda sulla fragilità della vita e l'inevitabile incontro tra desideri e realtà, mentre la Bassa diventa il palcoscenico di racconti perduti.
Maietti Erano gli ultimi giorni di pa’, cacciatore antico. "Ti piacerebbe andare a caccia di leoni?", gli chiesi. "I leoni? – disse -: la Bassa non è terra per i leoni". Più che una voce la sua, un rantolo: "Non è terra per i leoni la nostra. Per le lepri sì. Le ho conosciute, specialmente nelle notti di luna. Quante ne ho ammazzate. Adesso sono io a sentirmi come la lepre sotto la luna. C’è una doppietta che mi sta puntando, aspetta solo il momento. Chissà dove va l’anima di una lepre? Chissà se c’è il paradiso? Là da San Pietro io mi accontenterei di una prosa d’orto per i pomodori. I cittadini non sanno il piacere di addentarne uno imperlato di rugiada, mentre il sole lo asciuga. E magari una prosa per le angurie. Sono dieci anni che non riesco a cavarne una buona. Se ci fosse ancora tua madre, potrei dirle a lei queste cose. 🔗Leggi su Ilgiorno.it

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