Verifica dell’età per i siti porno | la norma c’è ma il sistema non va Ecco come dovrebbe funzionare e le lacune

L'AGCOM ha introdotto nuove normative per la verifica dell'età sui siti pornografici, mirate a tutelare i minori dall'accesso a contenuti inappropriati. Tuttavia, il sistema attuale presenta lacune significative. Esploriamo come dovrebbe funzionare questa procedura e le problematiche che ne derivano, nonostante l'intento di proteggere i giovani.

Una stretta sulla pornografia accessibile ai minori, almeno sulla carta. L’AGCOM ha approvato l’8 aprile scorso la delibera n. 9625CONS, pubblicata il 12 maggio 2025, che impone a tutti i siti e piattaforme pornografiche raggiungibili dall’Italia l’obbligo di filtrare l’accesso ai contenuti in base all’età. Ma il testo, che attua l’articolo 13-bis della Legge n. 1592023 (il cosiddetto “Decreto Caivano”), presenta ostacoli tecnici e giuridici enormi. Entro metà novembre, almeno in teoria, i siti dovranno adeguarsi con sistemi di verifica affidabili. L’AGCOM scrive che saranno validi strumenti come l’app IO o wallet digitali. Il cuore del meccanismo è il cosiddetto “doppio anonimato”: chi verifica l’età non deve sapere che contenuti guarda l’utente. E chi offre quei contenuti non deve sapere chi è l’utente. 🔗Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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