Spese per la difesa l’Italia arriva al 2% del Pil? Sì con pensioni e la Guardia di Finanza E forse nel calcolo entra pure il Ponte
In occasione del vertice informale dell'Alleanza atlantica ad Antalya, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato che l'Italia ha raggiunto il 2% del PIL in spese per la difesa. Questo calcolo, che potrebbe includere anche pensioni, la Guardia di Finanza e, forse, il ponte, segna un passo significativo per il paese nel contesto internazionale.
L’Italia ha già raggiunto il 2% di spese in Difesa. O almeno così ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in occasione del vertice informale dell’Alleanza atlantica ad Antalya, in Turchia. Il ministro ha aggiunto che l’Italia ha già inviato al Segretario generale Mark Rutte il documento con i nuovi calcoli effettuati dal governo italiano che attestano l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo di spesa in difesa tanto richiesti dalla Nato. Ma come è possibile che Roma sia improvvisamente arrivata all’obiettivo? Al momento il documento in questione non è disponibile al pubblico, ma come dichiarato in diverse occasioni da più esponenti del governo Meloni è stato effettuato un diverso calcolo delle voci di spesa esistenti sulla base della metodologia NATO. Ciò vuol dire che nel documento presentato al Segretario Rutte sono state molto probabilmente inserite anche le spese per le pensioni dei militari, oggi a carico dell’Inps; quelle per la Guardia costiera, che fino ad oggi facevano capo al ministero dei Trasporti; della Guardia di finanza, presenti nel bilancio del Ministero delle Finanze; ma anche quelle per lo Spazio, di competenza del ministero dell’Università. 🔗Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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