Sex recensione | Dag Johan Haugerud e il suo toccante film sul desiderio e l’identità maschile

"Sex" di Dag Johan Haugerud offre un'intensa riflessione sul desiderio e l'identità maschile, chiudendo con grazia e malinconia una trilogia che include "Dreams" e "Love". Questo film affronta le complessità dell'intimità contemporanea con audacia, regalando una conclusione coerente e profonda alle sue esplorazioni sulle relazioni umane. Scopri la nostra recensione e lasciati coinvolgere da questa toccante narrazione.

La nostra recensione di Sex, l’ultimo capitolo   della trilogia norvegese firmata da Dag Johan Haugerud, che regala una conclusione coerente e malinconica dopo Dreams e Love, riflettendo sull’intimità contemporanea. Con Sex, Dag Johan Haugerud chiude con audacia la sua trilogia delle relazioni, composta da tre film che indagano con sensibilità e sguardo lucido i vari livelli dell’intimità umana. Dopo il sogno e l’amore, il regista norvegese si concentra sul sesso, non solo come atto fisico ma come forma di espressione, tensione e rottura. Se Dreams aveva incantato grazie al suo tono poetico e adolescenziale e Love aveva riflettuto sulle molteplici declinazioni dell’affetto adulto, Sex affonda le mani nel terreno più scivoloso: il corpo e la sua espressione sessuale. Ne nasce un film necessario che riflette sulla fragilità maschile e sulla necessità di riconoscere i propri desideri più intimi. 🔗Leggi su Spettacolo.eu

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