Le dittature del Novecento rivivono nella Russia di Putin

Le dittature del Novecento riaffiorano nella Russia di Putin, confermando le previsioni di chi critica il regime. Il leader russo ha disertato l'incontro in Turchia con Zelensky, inviando una delegazione di basso profilo, segnando un ennesimo rifiuto al dialogo e continuando a esacerbare le tensioni del conflitto in corso.

Come avevano previsto tutti quelli che non fanno il tifo per l’esercito russo, Vladimir Putin in Turchia non è andato, non ha voluto incontrare Volodymyr Zelensky né parlare di un accordo per la fine della guerra. Anzi, ha mandato una delegazione minore, senza ministri, come a voler sminuire il dialogo aperto con i vertici politici del Paese che ha aggredito più di tre anni fa. E alla fine l’incontro è stato posticipato a oggi, ma c’è poco da essere ottimisti sul fatto che ne uscirà qualcosa di buono. «La composizione della delegazione russa inviata in Turchia dimostra che per la Russia non c’è alcun negoziato sul tavolo, anzi è un tentativo di rendere irrilevante l’incontro, che poi non c’è stato», dice a Linkiesta Alexander Baunov, filologo dell’antichità, esperto di politica internazionale moderna e firma di New York Times, Financial Times e Wall Street Journal. 🔗Leggi su Linkiesta.it

le dittature del novecento rivivono nella russia di putin

© Linkiesta.it - Le dittature del Novecento rivivono nella Russia di Putin

Potrebbe interessarti su Zazoom

Fiori - bimbi e palloncini: la festa di Kim per Putin come un vecchio film sovietico
Folla in festa lungo trenta chilometri di strada al passaggio del corteo di auto del presidente russo Vladimir Putin (secondo l'inviato di Rossiya) a Pyongyang.