La forza della parola per riflettere sulla vita la morte il sentimento | Io sono il vento accende un faro sullo spettatore immerso nel vortice cittadino e digitale
In "Io sono il vento", Jon Fosse esplora la forza della parola per riflettere su vita, morte e sentimenti. Attraverso il dialogo tra i due protagonisti, i giovani ragazzi si confrontano con le paure e le incertezze, accendendo un faro di luci e ombre nel vortice dell'esistenza contemporanea. La piéce, vibrante e profonda, promette un'esperienza indimenticabile.
“ Accade così per caso. Ma poi avevi paura che accadesse. Sì. E così accadde”. È uno dei passaggi dello scambio di battute tra l’Uno e l’Altro. Due ragazzi protagonisti della piéce “Io sono il vento”, testo teatrale di Jon Fosse, premio Nobel per la letteratura 2023, in scena per la prima volta al Teatro dell’Elfo di Milano fino al 30 maggio. Protagonisti sono gli attori Angelo Di Genio e Marco Bonadei, quest’ultimo cura anche la regia dello spettacolo. Due attori magnetici, fisicamente perfetti a interpretare due ruoli così intensi, difficili, a tratti misteriosi a riprodurre la Vita e la Morte. 🔗Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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