Il talento senza testa di Mario Nicoletti

"Il talento senza testa" di Mario Nicoletti esplora le leggende del ciclismo italiano. In seguito a una sorprendente classifica, scopriamo chi occupa i primi tre posti nella celebrazione delle gambe più belle del ciclismo: dal campione Bruseghin al meteora Venturelli, fino al leggendario Mario Nicoli, il vero protagonista di questa avvincente narrazione.

Le più belle gambe del ciclismo italiano? Terzo posto a Marzio Bruseghin da Vittorio Veneto, gregario (ma anche campione italiano a cronometro) anni Duemila. Secondo posto a Meo Venturelli, modenese dalla frazione La Borra di Sassostorno di Lama Mocogno, meteora anni Sessanta. Primo posto a Mario Nicoletti, trentino di Levico Terme, fenomeno tra gli anni Sessanta e Settanta. Ma non sempre le gambe corrispondono a testa e cuore, a fame e fuoco, a talento e voglia. Nicoletti – lo dice lui - non aveva voglia. Non molta, non abbastanza. Anzi, poca, quasi niente.   Nicoletti, perché cominciò a correre? “Per sfuggire alla fame. Papà elettricista e falegname, mamma a casa, una sorella maggiore e un fratello minore, non avevamo i soldi per mangiare, figurarsi per prendere la corriera, si andava piedi o di corsa. 🔗Leggi su Ilfoglio.it

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Cosa riportano altre fonti

talento senza testa marioIl talento senza testa di Mario Nicoletti
Da ilfoglio.it: Il trentino poteva diventare un fenomeno del ciclismo, ma "non avevo voglia. Gli altri si allenavano, io no. Gli altri uscivano, io mi imboscavo" ...

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