I referendum sul lavoro Ichino | Più danni che benefici
I referendum sul lavoro proposti da Ichino suscitano un acceso dibattito. Roma, 16 maggio 2025 – Il giuslavorista avverte che le promesse di ripristinare il vecchio articolo 18 dello Statuto porterebbero più danni che benefici. Secondo lui, nei casi di licenziamento ingiustificato, non vi sarebbero cambiamenti significativi, sollevando interrogativi cruciali per il futuro del lavoro in Italia.
Roma, 16 maggio 2025 – Il giuslavorista: promettono ciò che non possono dare, cioè il ripristino del vecchio articolo 18 dello Statuto. “Per i casi di licenziamento per motivo illecito o che risulti insussistente non cambierebbe niente”. Professor Ichino, lei sostiene che questi referendum sul lavoro portano più danno che beneficio ai lavoratori. Ci può spiegare perché? “Incominciamo con il primo, quello che mira a cancellare il decreto n. 232015 sui licenziamenti, che si applica a tutti i rapporti costituiti dopo il marzo 2015. Se vincesse il sì, tornerebbe ad applicarsi a questi rapporti la legge Fornero, n. 922012. Per i casi di licenziamento per motivo illecito, o per motivo che risulti insussistente, non cambierebbe niente; invece per i casi di motivo ritenuto dal giudice insufficiente si verificherebbe addirittura una riduzione del limite massimo dell’indennizzo: dalle 36 mensilità attuali a 24”. 🔗Leggi su Quotidiano.net

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