A margine di chi si impegna a smontare la nazificazione di Israele
Nella recente Rassegna stampa internazionale, David Carretta ha analizzato l'articolo di Eugénie Bastié sul Figaro, che esplora l'ossessiva nazificazione di Israele attraverso il controverso paragone tra Gaza e Auschwitz. Bastié, giovane e acuta saggista, pone interrogativi profondi sulle narrazioni contemporanee e il loro impatto sulle percezioni geopolitiche.
Nella Rassegna stampa internazionale di ieri David Carretta ha letto un articolo di Eugénie Bastié sul Figaro di mercoledì: “Il paragone fra Gaza e Auschwitz, che cosa rivela l’ossessiva nazificazione di Israele”. Bastié, giovane brillante saggista, commentatrice televisiva ed editorialista del quotidiano conservatore, cattolica, prendeva le mosse da un programma televisivo del fine settimana in cui Thierry Ardisson, un noto produttore, scrittore e conduttore (e “monarchico legittimista”) aveva esclamato, a proposito della Striscia di Gaza: “E’ Auschwitz, ecco, non c’è altro da dire!”. Dice il sommario del Figaro: “La sbandata di Thierry Ardisson sul servizio pubblico è solo l’ennesimo sintomo di una nazificazione di Israele che permea il dibattito pubblico e mira a cancellare ogni sfumatura”. 🔗Leggi su Ilfoglio.it

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