Se il profugo è bianco ed è aiutato da Trump non dev' essere accolto

Donald Trump ha recentemente assunto il ruolo di difensore della “responsabilità di proteggere” i profughi, ma le sue parole rivelano una retorica di suprematismo bianco. Se un profugo è bianco e riceve il suo sostegno, la sua accoglienza diventa discutibile, evidenziando come il razzismo si possa mascherare sotto le vesti della giustizia e della solidarietà.

Tutt’ad un tratto Donald Trump s’è fatto paladino della “responsabilità di proteggere”. Ma in realtà, ha arringato la sinistra di mezzo mondo (il New York Times, il Guardian e, fatte le debite proporzioni, il Corriere), si tratta di suprematismo bianco. Gli afrikaner, infatti, minoranza bianca sudafricana che discende dai coloni olandesi, sono fastidiosamente pallidi. E facilmente, diciamo noi senza temere di peccare di malizia, sono finiti in cima alla lista del programma per i rifugiati grazie allo zampino di Elon Musk, originario di Pretoria. Due caratteristiche insopportabili per i dem, che dopo aver difeso milioni di immigrati illegali, s’indispettiscono per 59 rifugiati che tre giorni fa sono sono partiti da Johannesburg per atterrare in Virginia. La ragione dell’accoglienza è presto detta: il presidente americano ha firmato un ordine esecutivo per sospendere gli aiuti statunitensi al Sudafrica e per offrire lo status di rifugiato agli afrikaner, sostenendo che una nuova legge favorisce la discriminazione razziale. 🔗Leggi su Liberoquotidiano.it

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