Oggi Tennis… ma non a Roma
Oggi parliamo di tennis, ma non nel consueto contesto romano. Ricordo con nostalgia quando, da ragazzino, pedalavo verso San Clemente per sfidare gli amici. Le palline bianche non erano solo un simbolo di gioco, ma anche un modo per esorcizzare la paura di essere colpiti! Dopo un'intera giornata di partite, le emozioni erano sempre a mille.
Avendo praticato diversi sport, devo dire che anche il tennis mi piaceva. Ero un ragazzino quando, in sella alla bici, andavo a giocare a San Clemente. Erano i tempi in cui le palline erano sempre bianche. forse per la paura di essere colpite! Dopo un intero pomeriggio di gioco — in tutti i sensi — al ritorno, per curiosità, facevamo una sosta: uno di noi montava sulla canna della bici e, attraverso la piccola finestra con le sbarre in vicolo del Fanale, cercavamo di sbirciare all’interno del casino. Allora era ancora aperto, prima che la legge Merlin ne imponesse la chiusura. Ripresi a giocare saltuariamente anni dopo, quando — trasferito ad Arezzo dopo otto anni in banca — fui invitato insieme a un vecchio amico e collega a disputare un doppio contro il direttore e un capoufficio. Il campo in terra battuta, perfetto, era situato nel parco di una villa, forse realizzato dallo stesso proprietario, cliente della nostra banca. 🔗Leggi su Lortica.it

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