Mission | Impossible – The Final Reckoning la recensione | au revoir Ethan Hunt

"Mission Impossible – The Final Reckoning" segna un'epoca, portando con sé il carico di tre decenni di avventure. Con un intreccio di emozione e azione senza tempo, il film affronta il tema dell'addio attraverso le sfide e le scelte del celebre Ethan Hunt. Un'analisi di come una saga possa evolvere, rimanendo sempre rilevante.

Se è vero che il fascino agrodolce di un addio può cambiare una vita intera, l’attesa della fine può generare mostri. Dopo 30 anni, Mission Impossible avrebbe avuto centinaia di motivi per trovare sempre meno spazio nel contesto cinematografico contemporaneo, ma proprio come il suo eroe è sempre riuscita a sopravvivere, a raggiungere l’obiettivo affidandosi al cuore e all’anima del franchise: Tom Cruise. The Final Reckoning chiude i giochi, almeno all’apparenza, per abbracciare l’ignoto. Aumentano i rischi, così come la posta in gioco, ma aumenta anche lo spettacolo: è difficile trovare equilibrio in un genere come l’action, ma riuscire a coniugare successo commerciale e tripudio tecnico è sempre più spesso una mission impossible. Eppure, spinto dalla qualità ancor prima che dallo star power, questo finale della saga non ha paura degli addii: il tema della fine è presente persino nel titolo, dalla prima all’ultima scena, ma anche dietro la macchina da presa. 🔗Leggi su Screenworld.it

mission impossible – the final reckoning la recensione au revoir ethan hunt

© Screenworld.it - Mission: Impossible – The Final Reckoning, la recensione: au revoir, Ethan Hunt

Potrebbe interessarti su Zazoom

Incidente mortale nella scogliera di 'Mission Impossible' - 40enne scivola e cade nel vuoto
È stato utilizzato come location per una sequenza d'azione alla fine del film, dove i due personaggi centrali del film cadono dal dirupo.