Marco Polo Salvatore di Pozzuoli e la Coppa America a Bagnoli

Marco Polo, il celebre mercante e viaggiatore, tornò a Venezia carico di straordinarie storie dall'Oriente, ma la sua incredibile narrazione fu accolta con scetticismo. In un contesto moderno, la Coppa America a Bagnoli rappresenta una nuova avventura, una sfida che unisce tradizione e innovazione, simile alla meraviglia suscitata dai racconti di Polo nel suo tempo.

Quando Marco Polo tornò a Venezia dopo il suo secondo viaggio in Asia, dove aveva fatto scrivere Il Milione, il celebre “libro delle meraviglie”, la stampa non era ancora conosciuta in Europa. Molti suoi concittadini non credevano ai suoi racconti: parlava di fuochi d’artificio, porcellane decorate, città con milioni di abitanti, case dai tetti d’oro, eserciti immensi, donne dai seni minuscoli e dai fianchi piatti. Eppure, tutto quello che era scritto nel Milione era vero. Non tutti però sanno che Marco dettò il libro durante la prigionia, in seguito alla battaglia tra Genovesi e Veneziani. In carcere, fu aiutato da un letterato pisano, un certo Rustichello, che trascrisse le sue memorie. Fu proprio Rustichello a convincerlo a omettere un episodio singolare: un incontro avvenuto nel cuore dell’Impero Yuan, nella Cina settentrionale, più precisamente nel trentesimo distretto della città di Dadu (l’odierna Pechino, allora capitale invernale dell’impero; quella estiva era Xanadu). 🔗Leggi su Lortica.it

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