GiocoQuando sotto accusa | famiglie escluse e servizi insufficienti esplode la protesta ad Arezzo
Arezzo è teatro di una vivace protesta contro il progetto “GiocoQuando”, ideato dal Comune per offrire attività estive ai bambini. Famiglie esclusi e servizi inadeguati hanno sollevato polemiche, con il Partito Democratico locale che accusa l'amministrazione di una gestione “superficiale e autoreferenziale”. Le critiche mettono in discussione l'efficacia dell'iniziativa e la pianificazione delle risorse nel territorio.
Il progetto “GiocoQuando”, pensato dal Comune per coprire il mese di luglio con attività estive per i più piccoli, si trasforma in un caso politico. A denunciarlo è il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Arezzo, che punta il dito contro una gestione definita “superficiale e autoreferenziale”, accusando l’Amministrazione di non ascoltare i reali bisogni delle famiglie. Da anni, genitori e caregiver chiedono con chiarezza che i nidi non chiudano a giugno, ma restino aperti più a lungo per agevolare la conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Una richiesta rimasta, secondo il PD aretino, completamente inascoltata. Il servizio “GiocoQuando”, attivo solo per luglio, si è rivelato insufficiente: molti bambini esclusi, famiglie tagliate fuori e genitori costretti ad arrangiarsi. Nonostante le rassicurazioni dell’assessora Lucia Tanti, che ha evidenziato come la graduatoria sia ancora provvisoria e ha sottolineato l’esistenza di numerosi posti disponibili tra cooperative convenzionate e gestori privati, il malcontento resta. 🔗Leggi su Lortica.it

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