Thierry Frémaux commenta i dazi di Trump | Il cinema trova sempre un modo per esistere e reinventarsi
Alla vigilia del Festival di Cannes 78, Thierry Frémaux, direttore artistico della manifestazione, riflette sulle conseguenze dei dazi protezionisti di Donald Trump sul cinema. Frémaux sottolinea la resilienza del settore, che continua a trovare modi per esistere e reinventarsi di fronte alle sfide politiche e economiche.
ThierryFrémauxcommenta i dazi di Trump: “Il cinematrovasempre un modo per esistere e reinventarsi”Alla vigilia di Cannes 78, ThierryFrémaux, direttore artistico del Festival Francese, ha commentato la politica “protezionista” del Presidente Donald Trump, che intende imporre dei dazi (anche) al cinema d’importazione per tutto il territorio degli Stati Uniti.Frémaux vorrebbe sospendere una risposta definitiva almeno per un anno. A proposito delle dichiarazioni di Trump degli ultimi tre mesi, Frémaux afferma: “Ha iniziato dicendo una cosa, poi si è contraddetto (.) Non posso rispondere alla sua domanda in questa fase”, ha affermato il direttore del festival rispondendo a un giornalista riguardo all’impatto dei dazi statunitensi sul cinema globale.“L’idea che il cinema americano venga penalizzato dai paesi stranieri, credo sia un’idea che vale la pena discutere”, ha detto Frémaux. 🔗Leggi su Cinefilos.it