Più di un grattacielo meno di un monumento a Milano torna a brillare un simbolo della città

A Milano, la Torre Velasca si erge come un simbolo unico, superando l'altezza dei grattacieli ma mantenendo un legame con la storia. Non è solo un edificio, ma un paradosso architettonico che unisce elementi medievali a un design moderno. Per chi esplora la città, rappresenta un punto di riferimento affascinante e suggestivo, ricco di significato.

Milano non ha bisogno di grattacieli per sentirsi verticale. Le basta la Torre Velasca. Per chi arriva in treno da sud o si perde a piedi fra Missori e via Larga, quella sagoma sospesa tra l'arcaico e il visionario si impone come un paradosso: un castello medievale piantato nel dopoguerra. O un’astronave brutalista calata tra le guglie del Duomo. Per anni è stata considerata un’eresia architettonica, oggi è uno dei simboli più potenti dellacittà. Dopo un lungo restauro firmato Hines e Asti Architetti e studio CEAS, la torre si risveglia e ci ricorda che la modernità, a Milano, ha radici antiche.La storia di Torre VelascaTorre Velasca, un'icona dell'architettura a MilanoClose-up di Torre Velasca. (Photo by Dimitar HarizanovMondadori Portfolio via Getty Images)Mondadori PortfolioGetty ImagesCostruita tra il 1956 e il 1958 dal gruppo BBPR (Belgiojoso, Banfi, Peressutti e Rogers), fu fin da subito una provocazione. 🔗Leggi su Gqitalia.it

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