La ‘scomparsa’ dei palestinesi | Siamo spettri che vivono nella Storia

La ‘scomparsa dei palestinesi’ è un grido di dolore e testimonianza. A Firenze, il 13 maggio 2025, Ibtisam Azem, con emozione palpabile, legge dal suo romanzo, dove Alaa, un giovane palestinese di Tel Aviv, rivive il legame con la nonna, espulsa da Giaffa nel 1948, svelando il peso della memoria e dell'identità perduta.

Firenze, 13 maggio 2025 – Ibtisam Azem, con un velo di tristezza sugli occhi, legge al pubblico (in inglese) una pagina del suo romanzo. È un passaggio nel quale Alaa, giovane palestinese residente a Tel Aviv, dialoga nelle pagine del suo diario con la nonna, espulsa da Giaffa nel 1948 ma rimasta nella Palestina storica, in un villaggio oggi israeliano: “Ero certo – scrive Alaa – che la tua città, quella di cui tu parlavi, non avesse nulla a che vedere con la mia, anche se porta lo stesso nome. (.) La tua Giaffa somiglia alla mia, ma non è uguale a lei. È come se lo fosse. Due città che si sono incarnate una nell’altra. Tu hai inciso i tuoi nomi nella mia città, e così mi ritrovo a essere uno che è tornato alla Storia. Spossato, mi aggiro nella mia vita come uno spettro. Sì, sono uno spettro che vive nella tua città. 🔗Leggi su Quotidiano.net

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