Il Sultano contestato in patria si rilancia come spalla di Trump

Il sultano contestato in patria, Recep Tayyip Erdogan, si ripresenta sulla scena internazionale come spalla di Donald Trump. Riconosciuto dal presidente americano come mediatore, Erdogan annuncia la ripresa dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina a Istanbul, ripartendo dalla storica riunione del 29 marzo 2022, nel tentativo di rilanciare il suo prestigio sul fronte globale.

Reinvestito da Trump del suo ruolo di mediatore, Erdogan ha detto che «i colloqui di pace tra Russia e Ucraina proseguiranno a Istanbul partendo da dove si erano interrotti». Il riferimento del presidente turco è a quell’incontro del 29 marzo 2022 quando a poco più di un mese dall’inizio della guerra sembrava che le delegazioni di Ucraina e Russia fossero arrivate a un accordo e che le ostilità avrebbero dovuto chiudersi di lìa poco. Per Erdogan si sarebbe trattato di un successo diplomatico di inestimabile prestigio ottenuto grazie alla sua posizione unica del suo Paese, a metà strada tra Nato, Unione Europea, Medio Oriente e la preziosa amicizia personale con Vladimir Putin («è una persona affidabile e un uomo di parola» disse una volta di lui il presidente russo).Per la verità non fu Erdogan a dare il via alle trattative, i colloqui proseguivano già da qualche settimana in Bielorussia ma la troppa vicinanza di Lukashenko al Cremlino aveva fatto credere che la Turchia sarebbe stato un luogo decisamente più consono. 🔗Leggi su Liberoquotidiano.it

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