Perché le staffette partigiane avevano dei nomi di battaglia?
Durante la Resistenza italiana (1943-1945), le staffettepartigiane svolsero un ruolo cruciale nel collegare le diverse formazioni combattenti, trasportando messaggi, armi e informazioni vitali. Per proteggere se stesse e le proprie famiglie, adottarono nomi di battaglia, pseudonimi che garantivano l’anonimato e riducevano il rischio di rappresaglie in caso di cattura.?L’uso di questi nomi non era solo una misura di sicurezza, ma anche un simbolo di appartenenza e impegno. Assumere un nome di battaglia rappresentava una scelta consapevole di rompere con il passato e abbracciare la lotta antifascista. Come evidenziato da testimonianze storiche, questi nomi rafforzavano la coesione tra i membri della Resistenza e sottolineavano la determinazione delle donne coinvolte.?Le staffette, spesso giovani donne, affrontavano pericoli quotidiani: viaggiavano in bicicletta sotto la pioggia o la neve, attraversavano posti di blocco e rischiavano torture o esecuzioni. 🔗Leggi su Cultweb.it

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