La Canniccia è ripartita Seicento persone al brindisi inaugurale
In quella stretta di mano è racchiuso mezzo secolo di storia. Da una parte l’imprenditore Attilio Bindi, proprietario da cinque anni del "Canniccia motor club", su cui ha investito qualcosa come 26 milioni di euro. Dall’altra Giuseppe Galeotti, colui che nel 1975 aveva creato la discoteca "Canniccia" trasformando i terreni incolti tra il casello autostradale Versilia e via Unità d’Italia, al confine tra Pietrasanta e Forte dei Marmi, in un locale cult. È stato questo simbolico passaggio di testimone, voluto dallo stesso Bindi, a segnare la sera del 19 aprile la cerimonia inaugurale del "Canniccia motor club", da questo lunedì aperto ufficialmente al pubblico, alla presenza di circa 600 persone.Non solo un cambio di timoniere, ma anche di filosofia, impostazione e progetti. Se 50 anni fa la famiglia Galeotti aveva creato la prima bio-discoteca italiana avvalendosi dell’architetto di fama internazionale Tiziano Lera – per un totale di 32mila metri quadri di cui 4mila di parco – la famiglia Bindi ha ridato vita a quegli spazi concependo qualcosa di innovativo. 🔗Lanazione.it

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