Volti coperti dai sacchi in nome della fede La confraternita torna nella chiesa dei Servi
Figure bianche si muovono lente, avvolte in sai candidi. Il volto nascosto da un sacco con due soli fori per gli occhi: finestre discrete sull’anima. Nessun nome, nessuna voce. Solo gesti antichi, tramandati come preghiere fatte carne, dove la fede ha Volti nascosti ma gesti concreti di carità. Si sono visti soprattutto nei giorni prepasquali, a guardia del Santissimo Sacramento durante le Quarantore, ma non solo: custodiscono la tradizione, la carità, il silenzio che parla più di mille parole. E’ la confraternita dei sacchi la cui origine risale al 164 quando il Duca Alfonso III d’Este, divenuto frate, radunò i benestanti centesi. L’ordine fu quello di mantenere la tradizione delle Quarantore, la cura dei poveri ma anche il saio e il sacco sulla testa per far del bene senza far sapere chi sia il benefattore. 🔗Ilrestodelcarlino.it

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