Parti di armi bloccate al porto | Sono componenti di cannoni Sapeva cosa e per chi esportava

L’imprenditore italiano sarebbe stato consapevole a chi – Israele – e cosa stava esportando: pezzi per costruire cannoni. Emerge questo dalle motivazioni, appena depositate, dell’ordinanza con cui il Tribunale del riesame di Ravenna ha confermato il sequestro di oltre 13 tonnellate di componenti metalliche – circa 800 pezzi, per un valore complessivo superiore ai 250.000 euro – destinate a una società israeliana attiva nel settore della difesa. Per i giudici, l’imprenditore italiano indagato era perfettamente consapevole dell’identità del committente e della natura del materiale esportato, ritenuto idoneo alla costruzione di cannoni per veicoli da combattimento.Il carico era stato intercettato il 4 febbraio nel porto di Ravenna dall’Agenzia delle Dogane e sottoposto a sequestro il 17 febbraio dal Gip di Ravenna. 🔗Ilrestodelcarlino.it
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