Al vertice dei willing si presenta un’Italia assai poco volenterosa
Al vertice dei cosiddetti paesi willing – che l’italiano e il buon senso suggerirebbero di tradurre con «volontari», ma temo dovrò rassegnarmi anche io a rendere con «volenterosi» – l’Italia si presenta oggi, dopo molte esitazioni, con un atteggiamento assaipoco disponibile e una posizione ancor meno comprensibile.Del resto, è evidente come al centro della riunione tenuta ieri a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni con i suoi due vice in vista del vertice di Parigi, assai più che la prova di forza in corso tra Stati Uniti e Unione europea o le difficoltà della trattativa diplomatica tra Russia e Ucraina, vi fosse lo scambio di dispetti tra Matteo Salvini e Antonio Tajani, l’imminente congresso della Lega (il 5 aprile) e la necessità di abbassare il tono delle polemiche interne per non avvantaggiare le opposizioni. 🔗Linkiesta.it

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