Nicola Gratteri e la riforma della giustizia incomprensibile | Così si svende la libertà dei cittadini
La riforma della giustizia appena approvata, che fissa a 45 giorni il limite di tempo per intercettare la maggior parte dei reati, «è incomprensibile». Lo dice in un’intervista al Fatto Quotidiano il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. «Reati anche gravi vengono scoperti dopo diversi mesi, perché non si riesce a trovare il bersaglio giusto. O perché in molti casi si raccolgono le prove dopo diverso tempo. Ed è una riforma anche incoerente perché se la legge fissa un termine di un anno e mezzo o due per indagare, non si capisce perché ci debba essere una tagliola per le sole intercettazioni. Evidentemente la finalità è un’altra: complicare l’acquisizione delle prove». 🔗 Leggi su Open.online
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