Io controllata in fabbrica dai figli dei padroni La minaccia di una bimba l’abito tirato in faccia
Bigozzi a Lebole, ha rappresentato per tutte noi un’esperienza di vita che nessuna scuola ci avrebbe potuto insegnare. Non è stata solo una fabbrica ma una parte irrinunciabile della nostra vita". Una testimonianza che racchiude la storia di migliaia di donne e di una fase storica cruciale per la città. Ma racconta anche la passione di una donna per il lavoro e la "sua" fabbrica, il costante impegno nel sindacato e nel volontariato. Il nome di Adriana Sensi è legato alla storia della Lebole e delle sue operaie. Vi entrò giovanissima, nel primo laboratorio creato ad Arezzo da Caterina Lebole. Divenne delegata della Commissione Interna e del Consiglio di fabbrica fino ad esserne la segretaria. Dirigente della Filtea Cgil, è stata la leader storica della leboline fino al suo pensionamento. Ricoprì incarichi politici, poi alla guida dello Spi, il sindacato pensionati della Cgil, quindi dell’Auser regionale dove si è impegnata fino all’insorgere della malattia che non le ha dato scampo. 🔗Leggi su Lanazione.it

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