Beko ansia e sfiducia | Se chiudono la fabbrica davvero non saprò dove sbattere la testa

ansia, sfiducia, preoccupazione. E paura per il futuro. Sono questi gli stati d’animo provati, dallo scorso novembre, quando la Beko annunciò di punto in bianco la volontà di chiudere lo stabilimento di Comunanza, dai lavoratori dell’azienda. Domani pomeriggio, a Roma, ci sarà il tavolo al Mimit (il ministero delle Imprese e del Made in Italy), nel corso del quale verrà chiesto alla multinazionale di ritirare il piano industriale. O, quanto meno, di rivederlo. Un appuntamento cruciale per gli oltre 300 dipendenti che a fine anno rischieranno di perdere il posto di lavoro. Tra questi c’è anche Giampiera Bartolucci. Vive a Montemonaco, ha quarantacinque anni e un figlio, piccolo, da crescere. Lavora alla Beko da più di vent’anni e mai avrebbe immaginato di vivere una situazione del genere. Giampiera, cosa prova a poche ore dal vertice a Roma? "Sinceramente ho paura.
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