I medici si ribellano alle trasferte A Niguarda rischio caos olimpico

A due mesi dall’inizio dei Giochi Olimpici a Milano, l’ospedale Niguarda vive una crescente tensione tra i medici, che protestano contro le trasferte e le modalità di organizzazione. La situazione rischia di creare disservizi e caos sanitario, evidenziando le difficoltà nel garantire un’assistenza efficace durante l’importante evento internazionale.

C’è chi li chiama medici con la valigia e chili considera ribelli. Di fatto quello che sta succedendo all’ospedale Olimpico di Niguarda, a 60 giorni dall’inizio dei Giochi, è una lotta sindacale per l’organizzazione dell’assistenza sanitaria e di emergenza per le Olimpiadi in Lombardia. Al Grande ospedale metropolitano, infatti, in particolare nell’equipe di ortopedia, pare che medici e infermieri abbiano minacciato le dimissioni, ma c’è il rischio che tutto ciò accada anche a livello dirigenziale. I primari, in sostanza, si trovano stretti tra due fuochi: da un parte il personale sanitario che si oppone alle trasferte, dall’altra la direzione che vorrebbe fossero loro, i primari, a impartire gli ordini di trasferimento. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it

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