Ecco perché l’Italia ha bisogno di un polo cibernetico nazionale Parla Festucci
Nel cyberspazio, la competizione non conosce tregua. Gli attacchi informatici aumentano per frequenza e complessità, colpiscono infrastrutture civili e militari e rappresentano una minaccia che va ben oltre quella convenzionale. L’Italia, tuttavia, non ha ancora sviluppato una strategia organica in grado di unire sforzi e competenze di istituzioni e industria. Dialogando con Airpress, Carlo Festucci, vice presidente di Deas, analizza i punti critici del sistema cibernetico nazionale e avanza una proposta: la creazione di un Polo nazionale della dimensione cyber sul modello di quello per la subacquea. 🔗 Leggi su Formiche.net
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