È il momento del fioretto natalizio | rinuncia votiva o scaramanzia?

A maggio un tempo (non secoli fa, qualche decennio addietro) non fiorivano solo le rose ma anche i fioretti. In onore della Madonna, nel mese a Lei dedicato. Piccole rinunce, penitenze minime, ma per i ragazzini potevano rappresentare sacrifici veri e propri: non mangiare dolci e cioccolata per due settimane, non dire parolacce e non dire bugie (sempre per una o due settimane), mettere da parte qualche soldino sottratto alla “paghetta” per mandare aiuti ai bambini africani. Pratica diffusa, anche in altri periodi dell'anno, a cominciare, ovviamente, dalla Quaresima. A lungo l'espressione “fare un fioretto” è stata legata a una di quelle pratiche religiose considerate dai più – anche cattolici – desuete, “ferrivecchi” legati ad una devozione popolare polverosa e fuori tempo massimo. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it

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