Sickar Ablie la fragilità ignorata | Le istituzioni non bastano
Tempo di lettura: 3 minuti Il suo nome è Sickar Ablie. Non parla, ma il suo sorriso disarmante ed il suo zaino pieno di rami d’albero hanno raccontato ad Avellino una storia che la città per anni ha preferito non ascoltare: quella delle centinaia di persone migranti che l’hanno attraversata in silenzio, portando con sé un bagaglio di abusi, torture e profondo disagio. Da settimane, la fragilità di Sickar ha mobilitato istituzioni edassociazioni. Eppure, non basta. Nella serata di ieri, i volontari di ARCI Avellino lo hanno trovato solo, al freddo di un angolo di strada. Dopo ore di attesa vana che qualcuno intervenisse, lo hanno accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Moscati. 🔗 Leggi su Anteprima24.it
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