Quando sul cecchinaggio turistico ci limitammo a riferire il fatto
Provo a ricapitolare, dal mio parzialissimo punto di vista, la storia del cecchinaggio turistico sopra Sarajevo. Rinviando, intanto, ai servizi, fotografie e testi, di Mario Boccia, che fu capace allora, con Edoardo Giammarughi per il Manifesto (lui è morto giovane, nel 1998) di passare la linea degli assediati per arrivare alle postazioni degli snajper cetnici e raccontarli, vanterie, ubriachezze, deliri, e fucili e mitragliatrici Zastava. Di quei turisti della caccia all’uomo chiunque, a Sarajevo, aveva sentito: benché fra le alture degli assedianti e la città assediata passasse una distanza mortale, le notizie correvano. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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