L’estate di San Martino

Di Flavio Verzola. Metà novembre è una terra di confine. Siamo già proiettati verso l’inverno, quello vero, ma resistiamo aggrappati all’illusione di un sole che ancora scalda. La notte, che arriva troppo presto e trasforma il pomeriggio in sera, ci ritrova abbracciati in famiglia, tra pile colorati, castagne arrostite e vino novello. San Martino, nella tradizione contadina, segnava la fine dell’anno agricolo. Tempo di bilanci, di scambi, di baratti. E di meritato riposo. Martino era un cavaliere generoso: donò il suo mantello a un povero infreddolito, e il cielo – secondo la leggenda – lo ricompensò bucando le nebbie per lasciare spazio a un sole più caldo. 🔗 Leggi su Ilnerazzurro.it

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