Dire Cetto La Qualunque a un sindaco non è diffamazione
Chiamare un sindaco con l’appellativo Cetto La Qualunque, dal celebre personaggio interpretato dal comico Antonio Albanese, non è diffamazione. Lo ha deciso la Cassazione con una sentenza in cui ha annullato senza rinvio il giudizio di appello nei confronti di un cittadino che aveva chiamato così il proprio sindaco in una mail. Per la corte si tratta di «critica politica». I giudice hanno spiegato che l’appellativo non intacca la reputazione sociale e professionale di un primo cittadino. Questo perché «i limiti della critica ammissibile sono più ampi nei confronti di una personalità o di un partito politico» rispetto a quelli di un «semplice cittadino». 🔗 Leggi su Lettera43.it
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La Cassazione: chiamare un sindaco “Cetto La Qualunque” non è diffamazione - Ecco perché si può fare satira su un amministratore ... Riporta repubblica.it
Chiamare "Cetto La Qualunque" il sindaco non è reato - La Cassazione assolve l'imputato: l'uso satirico del personaggio di Albanese è legittima critica politica, non un attacco personale. Si legge su italiaoggi.it
