Dagli abissi al cielo dei canestri Addio a Sugar Ray Richardson
I canestri italiani e non solo quelli, da oggi sono meno ’dolci’. Il mondo del basket piange la scomparsa di Micheal Ray ’Sugar’ Richardson, che aveva compiuto 70 anni ad aprile. Icona della Nba, prima di essere radiato nel 1986 dai pro per essere stato trovato positivo, per la terza volta, alla cocaina. Ma la storia umana di Micheal non può essere confinata solo in quella pagina oscura. Perché Rìchardson era rinato, risorto, anche grazie all’Italia. Bologna, sponda Virtus, poi Livorno (con il primo Pozzecco e in panchina Marco Calamai) e Forlì le sue tappe agonistiche. Alle quali bisogna aggiungere anche Firenze, dove Micheal non ha giocato, ma ha portato in dote il figlio Amir, che rispetto a papà ha preferito il pallone da calcio alla palla a spicchi. 🔗 Leggi su Sport.quotidiano.net
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Autunno mansueto, io mi posseggo e piego alle tue acque a bermi il cielo, fuga soave d'alberi e d'abissi. Aspra pena del nascere mi trova a te congiunto; e in te mi schianto e risano: povera cosa caduta che la terra raccoglie. (Salvatore Quasimodo) George Vic Vai su Facebook
