E Gimondi stregò Parigi

Sessant’anni fa. Estate del 1965. L’Italia del Boom sta iniziando a scoprire le utilitarie, il frigorifero, il telefono in bachelite, le vacanze al mare. È un Paese che vive di ottimismo, il disastro della Guerra voluta dal Duce del fascismo, il Cavaliere Benito Mussolini, finalmente sbiadisce sullo sfondo. Eppure, gli italiani del 1965 si sentono un po’ orfani. Hanno ancora nel cuore il ricordo straziante di Fausto Coppi. Il Campionissimo della bicicletta, simbolo insieme a Gino Bartali della rinascita nazionale, se ne è andato troppo presto. All’alba del 1960, una malaria non diagnosticata lo ha strappato per sempre alla passione della gente. 🔗 Leggi su Sport.quotidiano.net

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