Gli olivi il verde e le gore E Pablito il figlio illustre
Il paesaggio di Santa Lucia, un tempo ricco di viti e olivi, rivive nei ricordi di chi ha vissuto quegli anni, come Curzio Malaparte. Le immagini di campagna, tra alberi secolari e colline, raccontano una storia di tradizioni e identità . Oggi, quell’antico fascino si mescola al presente, mantenendo vivo il legame con le radici profonde di questa terra. Un patrimonio che merita di essere preservato e valorizzato.
A inizio del secolo scorso Santa Lucia era piena di viti e olivi come dimostrano i ricordi d’infanzia di Curzio Malaparte: "e fuori dalla finestra, al di là dei tetti, la curva affettuosa della Retaia, il ginocchio nudo dello Spazzavento, le tre gobbe verdi del Monte Ferrato, gli olivi di Filettole, di Santa Lucia, delle Sacca, e i cipressi del Poggio del Fassino sopra Coiano". L’ex chiesa parrocchiale di Santa Lucia in Monte, nel ‘74 sostituita da una nuova parrocchia detta della Regina Pacis, risale al XII secolo: è la dimostrazione più certa che questi luoghi furono anticamente abitati. Ha paramento ed abside in alberese. 🔗 Leggi su Lanazione.it
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