Ciak si cambia Giuli spiega la differenza | Prima di noi Cinecittà pareva l’Unione sovietica

Se pensavate che Cinecittà fosse ancora un mondo in attesa di rinascita, preparatevi a cambiare prospettiva. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli, con tono brillante e ironico, ci porta a riflettere sui recenti successi nella gestione di uno dei simboli italiani del cinema. Mi sembra allora doveroso chiederci: come abbiamo trasformato il vecchio modello sovietico in un polo di creatività e innovazione? La risposta sta nei risultati che oggi celebriamo.

«Oggi Cinecittà è piena di produzioni, ci siamo appena stati con la sottosegretaria Borgonzoni a goderci i risultati di una governance intelligente che nell’arco di un anno abbondantemente non solo ha riempito il teatro ma ha tolto l’Unione Sovietica da Cinecittà»: è l’analisi sferzante e ilare del ministro della Cultura Alessandro Giuli davanti al pubblico amico di Piazza Italia.   Giuli: così abbiamo smontato il modello U da Cinecittà. «Perché prima c’era l’Unione Sovietica», scandisce Giuli, tra gli applausi della platea romana. «Prima c’erano fondi Pnrr che non si spendevano con i tempi giusti, ma chi ha chiesto i fondi non siamo stati noi. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it

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© Secoloditalia.it - Ciak, si cambia, Giuli spiega la differenza: “Prima di noi Cinecittà pareva l’Unione sovietica”

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