Crimini e misteri | Aldo Semerari il luminare della psicopatologia accusato di tutto ma morto incensurato
Aldo Semerari, luminare della psicopatologia forense, è stato avvolto da un alone di mistero e polemiche che ancora oggi alimentano discussioni. Accusato di tutto e morto incensurato, la sua vita e le sue opere rappresentano un mondo complesso e controverso. Tra crimini, teorie e riflessioni, il suo passato continua a sfidare mappe morali e giudizi. La sua storia, fatta di luci e ombre, merita di essere rivissuta con occhi nuovi, per scoprire chi si nasconde davvero dietro il nome Semerari.
Per tanti, ancora oggi, Aldo Semerari era il male assoluto. L’ideologo eversivo della destra, accusato finanche della strage di Bologna, il “nazista”, il consulente di bande e clan. Pochi, però, dimenticano, che mori incensurato e che è stato il più grande psicopatologo forense italiano. E che chi lo uccise, pur essendo un criminale di spessore autentico, non si è fatto un giorno di carcere. Aldo Semerari e i suoi lavori, da Jaspers a Basaglia. Nato a Martinafranca, in provincia di Taranto, nel 1923, Semerari, professore ordinario di medicina criminologica all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, direttore dell’Istituto di psicopatologia forense e perito tra i più autorevoli e stimati nei tribunali italiani, Semerari divenne noto soprattutto come autore di perizie psichiatriche d’alta scuola e come consulente in molti dei casi giudiziari più rilevanti degli anni settanta. 🔗 Leggi su Secoloditalia.it
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Crimini e misteri: Aldo Semerari, il luminare della psicopatologia, accusato di tutto ma morto incensurato.