Mi chiamò lui per dirmi che era morta
La perdita di una cara sorella lascia un vuoto incolmabile, ma il cuore si aggrappa ai ricordi e alle somiglianze che ci solenno confortare. Tatiana Herasimchyk, con la sua somiglianza impressionante a Hanna, ci ricorda quanto l’amore fraterno possa sopravvivere anche a distanza e al dolore. In un mondo di distanze, la memoria diventa il legame più forte, capace di unire le anime e mantenere vivo il loro spirito.
"Siamo lontani, ma il pensiero è sempre qui. E Hanna tornerà a casa con noi". È impressionante la somiglianza di Tatiana Herasimchyk (foto) con la sorella Hanna, ritratta di profilo sulla foto della lapide. Bionda, i lineamenti fini, un abito chiaro al ginocchio, Tatiana parla in spagnolo, la voce rotta a tratti dal pianto. Hanna era la sorella minore e lontana, "l’ultima volta l’avevo vista a Valencia, era venuta a trovarmi". I contatti soprattutto telefonici. La situazione critica della coppia spesso oggetto di conversazione fra sorelle: "Mi diceva ‘discutiamo, discutiamo sempre’". Quell’orribile 13 giugno. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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