Andrea Pinna tra vintage e Chanel torna il genio col sorriso
Seguo Andrea Pinna da tempi non sospetti, penso di essere stata una follower del paleolitico, prima di riconoscere il suo viso grazie alla partecipazione (e alla vittoria) di Pechino Express, adoravo i suoi aforismi, Le Perle di Pinna, che hanno sempre dimostrato ironia, intelligenza ed arguzia. Da quel momento, anno 2016, non l’ho mai più lasciato, mi sono fatta trascinare nei suoi viaggi per migliorare l’inglese in America insieme alla signorina Tont, ho “arredato” virtualmente con lui l’attico di Porta Venezia, mi sono accorta che qualcosa non andava qualche tempo dopo, ma ho poi scoperto successivamente che già da diversi anni gli era stato diagnosticato un disturbo bipolare, che era già stato ricoverato, ma soprattutto che aveva tentato il suicidio 22 volte.Io non so davvero quale sia il motivo, forse perché ho avuto in famiglia persone che hanno sofferto di disturbi dell’umore, di depressione, o forse perché nel 2017 un carissimo amico di mia figlia si è tolto la vita a soli 19 anni senza un perché, fatto sta che ho seguito la caduta e la rinascita di Andrea come se fosse l’amico della porta accanto, forse perché davvero nei social è difficile incontrare delle menti così eccelse, ironiche, geniali e allo stesso tempo così fragili, e lui ha tutte queste caratteristiche.
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